"E' stata la filosofia di coloro che hanno creato la democrazia in cui ora viviamo. L'idea che in realtà nessuno sapesse come governare condusse a sperimentare un sistema in cui nuove idee si potessero sviluppare, veriuficare e se necessario scartare e sostituire con altre. Per tentativi ed errori.
Una conseguenza del fatto che la scienza, già alla fine del Settecento, si stava rivelando un'impresa di successo. Gia' allora era chiaro alle persone impegnate nella società il vantaggio di lasciare aperte tutte le possibilità: per loro il dubbio e la discussione erano essenziali per progredire.
Se vogliamo affrontare un problema ancora irrisolto, dobbiamo lasciar socchiusa la porta verso l'ignoto.
Siamo agli esordi della specie umana. Non c'e' da stupirsi se siamo sommersi dai problemi. Ma abbiamo davanti a noi decine di migliaia di anni. La nostra responsabilità consiste nel fare il possibile, nell'imparare il possibile, nel migliorare le soluzioni e nel trasmetterle.
Abbiamo il dovere di lasciare campo libero alle generazioni future. Vi e` il rischio che nell’impeto della gioventù l'umanita' commetta errori tali da impedirne la crescita futura.
E questo succedera` se pretendiamo di avere gia` la soluzione per ogni problema. Se soffochiamo ogni dibattito, ogni critica, proclamando: “Abbiamo trovato, gente, l’uomo e` salvo!”, consegneremo per lungo tempo gli uomini alle catene dell'autorita'. Li chiuderemo entro i confini della nostra attuale immaginazione. E' accaduto molte volte in passato.
Come scienziati, conosciamo i grandi progressi che scaturiscono da una soddisfacente filosofia dell'ignoranza e il grande progresso che nasce dalla libertà di pensiero; e' nostra responsabilità ribadire il valore di questa libertà: insegnare che il dubbio non va temuto ma accolto volentieri e discusso. Esigere tale libertà e' un dovere nei confronti delle generazioni future."
Richard P. Feynman
Da aIl valore della scienza in Il piacere di scoprire, Adelphi, 2008
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