lunedì 6 giugno 2011

Riuscite ad immaginarlo?



 










Avete presente, quindici-venti anni fa? 
La rete, cosi` come la conosciamo, con il WordWide Web e i motori di ricerca, nata  nel 1991 divenne pubblica nel '93, i netbook era al di la` da venire, e i tablet avevano una identita` incerta di portatili con pennino. Assistetti ad una presentazione (piuttosto fallimentare ) di un nuovo protocollo wireless dal nome di un re danese Bluetooth nel 2001 ad Amsterdam, ma furono piu` le risate che gli applausi di incoraggiamento.  
Chi mai avrebbe immaginato realmente di avere un computer in tasca, sempre connesso con una rete mondiale che in tempo reale ci fornisce notize e servizi? 
Forse solo il manipolo di visionari che poi ha realizzato queste cose. E questo è stato possibile grazie anche ad un processo, associato per semplificazione con la legge di Moore, di massiccio investimento che le aziende e i governi hanno fatto sulle tecnologie di microelettronica, che permette di raddoppiare la potenza e dimezzare le dimensioni dei dispositivi ogni 12-18 mesi. Per questo oggi abbiamo in tasca la potenza di un calcolatore  da tavolo di una decina di anni fa,  e possiamo salvare l’intero reportage fotografico delle vacanze grazie alla nuvola senza impegnare  nemmeno un dischetto ( li ricordate vero i floppy disk?)
Gli investimenti che i governi facevano ( e fanno, tranne che in Italia, chiedetevi come mai) sono dati dall’importanza strategica che la tecnologia elettronica ha sia in termini di sicurezza, che di sviluppo che di posizionamento politico rispetto al consesso mondiale.

Proviamo ora a replicare lo stesso modello sulle energie rinnovabili.
Attualmente un equivalente della legge di Moore è applicabile anche al fotovoltaico, solo con intervalli più ampi. In ogni caso in laboratorio si riescono a raggiungere gia` oggi rendimenti del 60% ( con esperimenti al 80% ) quando le celle attualmente disponibili si fermano al 20% ( operativamente poi sul terreno siamo al 12-13%). Inoltre, dopo i pannelli rigidi, si fanno strada le lastre flessibili, adattabili a qualsiasi superficie edificata,  in materiale organico  e poi alle resine spalmabili, magari sui tetti delle auto, cosi` quando le parcheggiate al sole... ).
Per non parlare delle altre soluzioni oggi ancora in fase di sperimentazione o poco diffuse: solare a concentrazione, moto ondoso, piezoelettrico,  geotermico.
Abbiamo a disposizione un pool di possibilita` da esplorare e da sfruttare,  che opportunamente incentivate potrebbero rendere obsolete non solo le centrali nucleari, ma anche quella a gas e a carbone, cosi` come l’elettricita` rese obsoleta la costosa ( e pericolosa) illuminazione a gas,  o come le auto elettriche ( a batteria o fuel cell ) soppianteranno tra breve quelle  a combustibile fossile,
Certamente per arrivare a questo servono investimenti e convinzione. Difficili da trovare in Italia.
Ma la tecnologia e` pronta.
Riuscite a immaginarlo un futuro cosi`?



















(qui trovate quello che ho scritto in questi anni sull'energia )


Postfazione:
Io cerco di dare indicazioni di senso generale al problema dell'energia, che necessita non solo di discussioni o referendum, ma soprattutto di investimenti. Se volete invece avere un'idea delle tematiche in merito al referendum, vi consiglio di seguire il blog di Kuda Roberto Codazzi, ricco di notizie e di spunti per riflettere

4 commenti:

  1. posto che sul nucleare sono forse più scettico di te, sulle rinnovabili aspetterei però ancora a cantare vittoria: purtroppo le costanti di dimezzamento dei prezzi e degli ingombri non sono più brevi di quelle dei computer, anzi....e inoltre si tratta di una legge che non vale a lungo periodo: nel lungo la curva è la cosiddetta curva logistica, con uno startup, un'accelerazione, un rallentamento, un assestamento. E comunque, forse per i costi siamo più vicini, ma hai voglia di dimezzare prima di arrivare ad una densità di potenza del fotovoltaico dell'ordine di quella del termoelettrico (che per ora è 50-100 volte più alta); la densità di energia poi è più alta di altre 5-8 volte (7-8000 ore contro 1000-1500, per giunta non programmabili). Si, arriveremo prima o poi ad avere un contributo delle FER non trascurabile, ma: 1) siamo ancora lontani 2) gli incentivi servono ad incoraggiare lo sviluppo, mentre conduzioni come quella del conto energia o dei certificati verdi ne dimezzano l'efficacia, perchè se il regolatore dimostra che può cambiare carte in tavola quando gli pare gli investitori non si fideranno: a pari incentivo il risultato sarà minore.

    ho aperto 2-3 giorni fa il mio blog sull'energia: vienimi a trovare e commenta, sei il benvenuto
    ciao

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  2. ah scusami mi trovi su:

    https://questionedienergia.wordpress.com/

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  3. Estor, Grazie per il commento:
    In effetti io dicevo che la curva di dimezzamento per le rinnovabili e` piu` lenta, non piu` veloce.
    E` giusto tenere i piedi per terra, quindi cercare di capire cosa si puo` fare, con gli strumenti a disposizione, oggi.
    Ma perche` non guardare al domani?
    Un mio esimio collega , inventore e innovatore dei dispositivi MEMS (anch'essi una storia esemplare, che dieci anni fa nemmeno riuscivi ad immaginare) ha pensato ad alcune soluzioni per l'energia: fotovoltaico a concentrazione e pannelli corrugati per poter catturare l'energia solare a piccoli angoli di incidenza. E queste sono solo idee di un singolo, peraltro genio. Se ci fosse un substrato culturale ( ed economico) che favorisse l'innovazione in questi campi, sono convinto che soluzioni parziali, decentrate, ma efficaci, potrebbero sorgere in breve tempo e rendere non piu` giustificabile il centralismo energetico dato dalle centrali, siano esse a combustibili fossili o nucleari.

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  4. mah...sai, io credo che si tratti di utilizzare il giusto mix di tutte le possibilità, e sicuramente la generazione distribuita ha al momento una penetrazione ben sotto al suo potenziale. Mai però dimenticare che i grossi impianti hanno parecchi vantaggi intrinseci per unità di potenza (ma ancor più per unità di energia, visto che possono raggruppare bacini di utenza con profili di utilizzo globale molto più regolari). Sono più efficienti, meno costose ed ingombranti per unità di potenza (e di energia, ancora), e meno costose per O&M e personale. Ma avanti tutta in quei casi dove il bilancio può andare a favore della GD, dato che il calore cogenerato non si può portare troppo lontano, che a volte certi utenti hanno profili pieni senza aggregarsi ad altri, che certi combustibili da GD sono gratis, e che a volte ci sono problemi di rete T&D, che comunque costa; può darsi anche che trovare grossi siti sia difficile e via dicendo. Io mi occupo di GD e sicuramente ci credo, ma va e andrà usata secondo le opportunità che offre, non vorrei se ne diffondesse un'idea un po' troppo poetica...ad esempio sento spesso gente progressista e "pulita", ma non troppo addentro percepire come qualità l'"autarchia" energetica di un piccolo nucleo...e io a dirgli: ma perchè (almeno i picchi comprali da fuori no)? Ma sto dilungandomi troppo...grazie perchè rispondendoti mi vengono in mente tanti spunti di post da scrivere, ciao

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Appunti
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