lunedì 19 novembre 2012

Visioni di futuro


L’evento visionario sulla Cernusco del 2032, che si terra` sabato prossimo 24 nov. presso la nuova Vecchia Filanda, ha suscitato qualche perplessita` e commenti non del tutto benevoli.
Si contesta soprattutto l'opportunita` di porsi un orizzonte cosi` in la` nel tempo, e  riversare energie su esso, a discapito della situazione contingente alla quale si dovrebbe  cercare di porre rimedio.
La questione pero` mi sembra mal posta, anche tenendo conto che la nostra  non e` certo una citta` insensibile alla solidarieta`, non solo su fronte istituzionale.
E` mal posta soprattutto perche` non si tiene conto che la capacita` di prevedere, di immaginare il futuro e` proprio uno dei punti di intelligenza che ha differenziato la razza umana dalle altre.
Usare uno strumento efficace come la lancia , ad esempio, poteva forse bastare a garantire la sopravvivenza, ma la capacita` di imbrigliare l'energia in un sistema elastico per concentrarla in un dardo lanciato verso la preda garantiva una maggior efficacia nella caccia e quindi maggior tempo a disposizione per altro. Arco e frecce divennero armi strategiche ed efficaci sino forse al diciassettesimo secolo.

 I fratelli Wright costruivano e riparavano biciclette. Se avessero solamente pensato a come fare meglio ( con piu` profitto) le biciclette o a ripararle in modo piu` efficiente forse non sarebbero riusciti a far volare il primo aeroplano. Ci sono le innovazioni incrementali ( costruire meglio biciclette, ma anche li` i fratelli introdussero molte novita`) e innovazioni di rottura ( inventare aeroplani).
Tutte le grandi invenzioni  ( dal treno al telefono,  dalla bicicletta al computer ) incontrarono perplessita` e ostacoli, perche` implicavano il cambiamento radicale di un paradigma dato per assodato ( nel caso del treno, la velocita`, nel telefono la modalita` di comunicazione a distanza).
Ma ogni spinta verso il futuro ha finito per modificare ( per lo piu` in meglio ) le condizioni dell'oggi.
Questo e` lo spirito con il quale sento di poter partecipare a Cernusco 2032. Per me, ma, e` bene ricordarlo, anche per i miei figli e per le generazioni future.

3 commenti:

  1. Loris, sei troppo 'misurato' quando parli di 'perplessità' suscitate dall'iniziativa. Io, da ex cernuschese (anche se comunque vicino) dico che quello che è vero è che i critici in questione, sono critici a priori. Passano la giornata a guardarsi le punta delle scarpe ed a contare i peli del ... ci siamo capiti. Se alzassero un po più lo sguardo (e magari si guardassero qualche TED talk - ce ne sono anche in italiano .... -) forse scoprirebbero mondi e dinamiche e prospettive diverse e almeno tanto stimolanti quanto le polemiche locali. E forse, ma forse, capirebbero che la gestione del contingente non esclude la progettazione del futuro, sopratutto se questo viene proposto come discussione comune.
    Pia illusione comuqnue, uno dei due suddetti è vecchio anagraficamente, l'altro per altri 'meriti'.

    RispondiElimina
  2. Io caro anonimo ( ma non mi piace l'anonimato nel mio blog ) non sarei cosi` tranchant. Le motivazioni a supporto delle critiche in se` non sono da liquidare con una alzata di spalle. Io penso pero` che possano essere superate da una visione piu` ampia ( ben vengano le TED conference per questo) . Comunque meglio chi critica che chi nemmeno pensa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parteciperò al convegno.L'iniziativa è lodevole e ben pensata. Mi lascia però perplesso il mancato accenno-coinvolgimento - anche per solo richiamo - agli "strumenti-pianificazione-territorio" che è il passaggio obbligato per mettere in pratica le utopie del rinnovamento per "progettare la città del domani", se emergeranno dal dibattito. Possibile che non si sia pensato?

      Elimina

Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.