Si scrive perchè si intravede uno spiraglio di luce nella caverna scura della vita, e lo si racconta agli altri.
Non si è più bravi di altri, solo più fortunati. Chi scrive ha il dono di poter comunicare agli altri la scoperta di quel barlume di luce e, come il primo marinaio che avvista la terra dopo mesi di oceano, ha pure il dovere di farlo.
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