La cultura è quella parola che inizia guardando l'uomo
e si completa guardando il mondo
lunedì 23 agosto 2010
Essere curiosi, sempre!
Per un bilancio culturale delle vacanze
Al ritorno delle vacanze, oltre alla valutazione dell’impatto di queste sul bilancio economico, si dovrebbe fare un altro tipo di valutazione. Chè se indubbiamente il periodo di riposo serve a staccare dalla quotidianità, è pure l’occasione per fare esperienze inusuali in altri periodi dell’anno. E tali esperienze devono declinare in termini di comprensione e assimilazione.
Se ad esempio si fa esperienza di agriturismo, questa non solo regala qualche ora di bucolica atmosfera, ma avvicina alla comprensione di una realtà, di un lavoro, di un ambiente diverso da quello abituale, come può essere apprendere la lavorazione per la produzione del formaggio, o i nomi delle erbe aromatiche. E questo è un arricchimento, anche in senso culturale, come può essere una visita ad un museo o una escursione in barca a vela. perchè apre alla comprensione, allarga gli orizzonti mentali.
Dunque se alla fine della vacanza, il bilancio esperienzale ha il suo peso anche dal punto di vista culturale ( dove cultura ha un significato, come si può arguire, molto più ampio di quello comunemente inteso) questo ripaga di molto l’esborso economico.
Certo, se lo scopo ultimo delle vostre vacanze è stato quello di oziare su una sdraio...
Per passare ai libri, con l’inizio della scuola dedico due brevi note, una ai genitori ed una ai figli.
Genitori, o il balletto dei libri di testo.
Il consiglio è solo uno, affrettatevi. Quando leggerete queste note potrebbe essere già troppo tardi.
I libri non arrivano automaticamente in libreria: i librai ( Guido e Sofia in particolare) fanno quello che possono, a volte anche di più, ma ricordate che fornitori, editori, autori e insegnanti (sì, spesso anche loro, proponendo titoli sull’orlo dell’estinzione o comunque inconsapevolmente ignari dell’impegno economico richiesto) complottano contro di voi!
A questo si aggiunge la preoccupazione del peso che questi libri hanno sulle schiene dei nostri figli. Non ci resta che sperare nella veloce avanzata degli e-book (preannunciati dal ministro, va beh).
Figli, o il piacere della lettura
La pia illusione che hanno alcuni insegnanti nello sperare che i ragazzi traggano piacere dalla lettura de Le ultime lettere di Jacopo Ortis, di Ugo Foscolo, o Il milione di Marco Polo, o altri grossi autori della letteratura italiana resta quella che è, illusione.
I nostri ragazzi, che ieri leggevano Harry Potter, oggi sono catturati dalle storie di vampiri della saga di Twilight, e di tutte le opere che ne sfruttano l’onda. Non saranno capolavori, ma hanno il pregio di avvicinare i ragazzi in modo avventuroso a quella bella avventura che e` leggere.
Incoraggiare i propri figli a leggere, però, non si declina con un imperativo: Leggi!
ma si esprime creando in famiglia una contesto attento e curioso, privilegiando la ricerca al mantenimento dell’ignoranza.
Non una operazione facile, soprattutto se si considera la televisione come il canale preferenziale della comunicazione culturale.
Ma necessaria, per non ingolfarsi nelle secche dell’analfabetismo di ritorno.
Da parte mia, non sarei il lettore che sono se non avessi incontrato, nella mia infanzia e adolescenza, Jules Verne, Daniel Defoe, Edgar Rice Burroughs, Emilio Salgari. Rudyard Kipling, John Tolkien, Ende.
Quanti di questi autori appaiono, nei libri di testo di letteratura?
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Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.
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