martedì 2 novembre 2010

Raccontare storie, anche in musica: La locanda del Vento dei Lingalad


Uno tra i modi piu` efficaci di trasmettere la conoscenza sta nel raccontare storie. Appassionandosi alle vicende di persone piu` o meno come noi, o nelle quali ci si identifica anche non potendo nemmeno lontanamente sperare di vivere la loro vita, si riescono a veicolare concetti, informazioni, usi che ci si trovera` poi a utilizzare nei propri vissuti reali.
Attraverso le storie si veicolano emozioni, e per l'empatia che e` propria del genere umano ( e di molte altre specie, seppur in maniera diversa ) ci si appassiona alle vicende dei protagonisti, si prova dolore e si gioisce allo stesso modo, nel breve lasso di vita descritto dalla narrazione ( che puo` avere l'estensione di una canzone, pochi minuti, o di un serial televisivo di parecchie ore diluite in un arco indefinito di tempo ) anche se poi spesso, spenta la radio o laTV, tutto sfuma nell'indefinita trama del quotidiano vivere. ( Un qualche esperto sociologo potrebbe notare che si e` piu` empatici con i personaggi virtuali di una fiction che con i propri "prossimi", perche` i primi non richiedono altro che un coinvolgimento emozionale, e non concreto , ma questa e` un'altra storia).
Quando poi a raccontare storie, in musica, sono i Lingalad, allora questo si fa ancora piu` vero.
Perche` la musica si fa tappeto, si fa sfondo, uno sfondo di alta qualita`, alle storie che questo gruppo di musicisti, assurdamente piu` conosciuti e apprezzati all'estero che in Italia, racconta.
Storie vere o veritiere, di gente concreta, di ruvidezza dei rapporti e di silenzi che durano una vita. Storie che non sfigurerebbero nel carnet letterario di un Mauro Corona o di Erri de Luca. Vite minori dense di sogni, episodi marginali nell'epica del mondo, ma che sono quelli in grado di dare sale al quotidiano.
Curiosamente, mi trovo vicino a questo tipo di narrazione, questo narrare sospesi tra la realta` (la montagna assassina, la Seconda Guerra Mondiale, la locanda abbandonata, la casa con un noce accanto) e il sogno che ne e` l'interpretazione e che da` il senso degli avvenimenti. Perche` con lo stesso spirito ho scritto i racconti de Alla ricerca dei Draghi .
Che il Canto degli Alberi (questo il significato di Lingalad in lingua elfica ) si diffonda dunque con il vento tra le nostre case, nelle nostre preoccupazioni quotidiane, perche` dalla narrazione del fantastico si possa trarre la forza per vivere il presente.
Ai bravi Giuseppe, Giorgio, Claudio, Fabio vanno, per quanto possano essere piccoli, i miei complimenti, per essere stati in grado ancora una volta di regalare emozioni.

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