mercoledì 9 febbraio 2011

Sulla cresta dell'onda

Nel computo dei (pochi) pregi  e difetti che Facebook ha, pur essendo un potente strumento di comunicazione,  elencherei tra i difetti un meccanismo perverso, che colpisce soprattutto chi vuole usarlo per veicolare contenuti  che non siano i re-post di messaggi gia` trasmessi da migliaia di utenti e che si diffondono per contagio naturale.
Facebook e il suo creatore: Mark Zuckerberg

Mi riferisco alla volatilita` dei messaggi, che permangono in bacheca per un tempo variabile ma strettamente dipendente dal trafffico che c'e` al momento;  pertanto la difficolta` di chi come me e come i blogger cernuschesi ( ma credo che sia un fenomeno che colpisce tutti i comunicatori "locali"  che intendono far sentire la propria voce attraverso FB) intende usare questo strumento per pubblicizzare le proprie iniziative o le proprie idee  equivalgono a cercare di far prevalere la propria voce e i proprio prodotto in un mercato vociante e chiassoso.
( Chi vusa pusse` la vaca l'e` sua - chi grida di piu` riesce ad ottenere la vacca - dicevano i nostri avi lombardi).
Dunque pare che la soluzione sia quella di essere permanentemente connessi e reiterare periodicamente i messaggi, le segnalazioni di eventi, i commenti e le condivisioni, cosi` da essere sempre sulla cresta dell'onda mediatica  che si infrange sulla comunicazione  tramite il computer.
Il che implica un consumo di risorse ( fisiche - connessione e temporali ) che non sempre sono a disposizione, specie se quello che si condivide in rete non e` frutto dell'attivita` lavorativa principale.
Ma, visto che l'evoluzione non si ferma, e la tensione a comunicare non si riduce nei termini previsti dal tool oggetto di questo post,  si puo` prevedere che altre forme di diffusione delle notizie e delle informazioni di ambito locale appariranno fra breve tempo a riempire questa nicchia.
E magari a mandare in soffitta FB e company.

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