giovedì 31 marzo 2011

Il cielo oscuro

Che mi piaccia scrivere, credo sia evidente a tutti. Questo blog ne e` la dimostrazione.
Dire che mi piaccia scrivere di tutto, e` un po' meno vero, e  qui, in particolare,  scrivo solo quanto mi aiuta a comprendere il mondo e l'uomo ( il famoso Senso della Vita, da grande tema filosofico ridotto ormai a claim televisivo da Bonolis & C. cosi`  come gia` successo per il Grande Fratello).
Un'altra preferenza l'ho per i racconti. Non perche` non ami la forma romanzata, anzi.
Pero`,  lavorare ad un romanzo richiede molto tempo, e soprattutto una concentrazione sull'argomento  che mi e` negata, potendo dedicare alla scrittura solo manciate di minuti sparse qua e la` durante la giornata. Seguire una trama complessa (come pure ambisco a fare, con un lavoro che prima o poi vedra` la luce) con queste modalita` diventa molto piu` difficoltoso rispetto allo svolgersi degli avvenimenti di un racconto ( spesso e` possibile in un racconto  ridurre ad un solo evento, catartico per la narrazione ).
Dunque nel mio cassetto, dopo aver estratto quelli raccolti in Alta Via e in Alla ricerca dei Draghi  (che vi invito ad acquistare, se ancora non lo avete fatto, in Libreria del Naviglio per esempio) ci sono ancora alcuni racconti, troppo pochi e troppo eterogenei per farli diventare polo attrattivo di un' altra pubblicazione.
Qualcuno tra voi potrebbe averne letti alcuni, che ho fatto girare in questi anni.
In ogni caso vorrei sperimentare un nuovo modo di condivisione dei miei lavori; lo faccio con un lavoro un po' particolare:
Rievocazione della morte di Gesù di Nazareth, 
detto il Cristo, in forma di Tragedia

Nello scrivere amo sperimentare diverse forme, e quando ho cominciato a pensare a quanto sarebbe potuto succedere dopo la morte di Gesu`, quando gli apostoli si erano rifugiati in casa per timore di essere anch'essi arrestati, ho ritenuto inopportuno usare la normale narrazione in prosa: il confronto con un tema  cosi`  importante imponeva uno stile piu` adeguato. 
Senza conoscerla veramente, ho pensato che i ritmi della tragedia si addicessero a quanto volevo raccontare: un momento triste della vicenda cristiana, ma permeato dei significati che poi si sarebbero rivelati con la Resurrezione.
Questo lavoro non e` nuovissimo, e ha gia` provato parzialmente  ( erano stati letti solo alcuni cori) l'ebbrezza del palcoscenico qualche anno fa , pero` non e` mai stato letto al di la` della cerchia di amici e conocenti.
In occasione di questa Quaresima ve ne faccio regalo, anche come occasione di riflessione. Con la segreta speranza che a qualcuno piaccia talmente da usarlo per qualche forma di Rappresentazione Sacra.


Il testo lo trovate qui

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