lunedì 21 marzo 2011

il cigno nero nucleare ( ovvero la Legge di Murphy )

La famosa parafrasi del Cigno Nero, ora diffusasi cosi` ampiamente da rappresentare un paradigma assodato ( ma, come vedremo, non ancora compreso), e` quella sostenuta da  Nassim Nicholas Taleb, nel suo omonimo libro,  ed e` basata sulla incapacita` di prevedere eventi di cui non abbiamo esperienza.
Le  nostre azioni, i nostri progetti quindi dovrebbero tener conto dell'improbabile e disporre quindi di strumenti o soluzioni atti a neutralizzare le conseguenze degli eventi che hanno una bassissima probabilita` di accadere, ma la cui probabilita` non e` zero.
Per semplificare e rendere piu` comprensibile  la teoria del cigno nero, Taleb fa numerosi esempi, qui ne riporto alcuni:
1) Dal punto di vista di un tacchino allevato in una fattoria americana, la sua vita e` quanto di meglio si possa avere: viene nutrito abbondantemente, tanto che in lui si crea la convinzione che gli uomini sono esseri che pensano esclusivamente al suo benessere. Poi arriva il giorno del Ringraziamento... ( pag.60  dell'edizione italiana 2008 );
2) Un importante casino`  di Las Vegas, nonostante avesse improntato sulla diversificazione la sua offerta di giochi, in modo da ridurre il rischio di perdita date da truffatori, perdette diverse centinaia di milioni di dollari per eventi del tutto imprevisti ( occultamento di documenti fiscali da parte di un dipendente, rapimento della figliadel direttore, attentato esplosivo da parte di un appaltatore) . Era perfettamente preparato ad affrontare eventi legati al gioco d'azzardo, non a situazioni di altro tipo, ( pag. 145 )
3) Il comportamento della riproduzione di una  generica popolazione di batteri, se visto su scale temporali differenti, puo` dare risultati sorprendenti. Il modello iniziale  ( lineare, in crescita ) potrebbe rivelarsi errato e del tutto fuorviante ( pag. 201). L'errore e` quello che spesso si commette speculando in borsa.

Come dunque non  vedere l'incidente ( GLI incidenti) nucleare giapponese in questo orizzonte?


Ci sono alcune considerazioni sulla realizzazione di centrali nucleari  e sui possibili incidenti, visti nell'ottica del Cigno Nero:


Il primo  punto e` la sicurezza. Questi impianti non sono sistemi intrinsecamente sicuri, ovvero  tali che, in caso di incidente o di non intervento da parte dell'uomo, essi si spengono  senza conseguenze. C'e` una probabilita` minima che una successione di eventi improbabili porti a conseguenze devastanti. Probabilita` minima,  ma possibile. Quindi per la legge di Murphy, ops, pardon, per la teoria del Cigno nero, se e` possibile ancorche` altamente improbabile, ci si deve aspettare che accada. 


Il secondo punto sono le conseguenze. Sia per l'incidente di Chernobyl che per Fukushima un'area di 30 km intorno alla centrale e` stata evacuata ( e come insegna l'incidente ucraino, difficilmente le prossime generazioni umane potranno ripopolarla ). Per l'incidente di Chernobyl c'e` una mortalita` presunta in un range che va dalle 4.000 alle 9.000 secondo le stime piu` prudenti. Per Fukushima sappiamo solo di pochi morti e qualche ferito, conseguenti piu` alle esplosioni che alla radiazione. Ma l'incidente e` appena avvenuto. Pensare di essere in grado di evacuare un'area del raggio di 30 km in regioni come la Lombardia o il Piemonte ( zone geologicamente stabili, quindi adatte ad ospitare centrali ) e` semplicemente folle.


Terzo, la capacita` di previsione: stiamo giocando col fuoco ( letteralmente, viste le temperature raggiunte) e con  una storia scientifico-tecnologica piuttosto breve ( il primo reattore nucleare, quello di Fermi, e` del 1942 ). 
Anche per altre tecnologie abbiamo una storia altrettanto breve,  il primo transistor e` del 1947, ma un microprocessore non e` pericoloso quanto un reattore.
Si tratta dunque di saper discernere tra la capacita` di comprendere tutti i meccanismi necessari al funzionamento di una centrale nucleare, non solo quelli fisici, ma addirittura i risvolti psicologici di chi vi lavora e la resilienza ad eventi improbabili ( si ricordi che l'incidente di Chernobyl fu in parte dovuto ad una buona dose di imprudenza da parte del personale, peraltro non specializzato).


E poi, si potrebbe optare di  impedire l'avvento del Cigno Nero semplicemente evitando di usare il nucleare come fonte di energia. 
Dopotutto,  il fotovoltaico non esplode!








3 commenti:

  1. Non so a quale incidente bielorusso tu ti riferisca, ma se è quello di Chernobyl ti ricordo che questa località oggi sta in Ucraina (e ad allora, quando accadde, stava in Unione Sovietica)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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Appunti
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