mercoledì 20 aprile 2011

Magnificat della sofferenza

da: Il cielo oscuro

L’anima mia magnifica il Signore,
E il mio spirito si affida a Lui, mio Consolatore,
Perché ha guardato alle sofferenze della sua serva,
D’ora in poi le genti mi chiameranno Addolorata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
Ha guardato alla bellezza della maternità
E ha voluto sentirsi anch’Egli Madre, attraverso me.
E Figlio, attraverso mio Figlio.

Ha respirato il profumo dell’infanzia,
Già segnata dal sangue e dall’esilio.
Ha misurato le età della giovinezza,
E la fatica della bottega di suo padre.

Ha provato la fame, il sudore, la paura
E gustato l’amaro sapore del sangue
Ha sentito l’acuto dolore del ferro nelle carni
E la disperazione della morte lo ha sopraffatto

Ma una grande cosa ha fatto per me l’Onnipotente.
Ha reso mio figlio Salvatore.
Ha reso carne una parola antica
Che ha rinnovato la vita di noi tutti.
Perché in principio era amore
E amore è per sempre

Ha reso santo il nome di mio Figlio
Proclamandolo al di sopra di ogni altro uomo
Lo ha reso santo inchiodandolo al legno
Elevando la sua regalità sullo spietato patibolo

Per la sua maggior gloria
E per la salvezza dell’umanità
Ha caricato le colpe dell’uomo
Sulle spalle del figlio di Dio.

Cosi ha soccorso l’uomo, suo servo
Ricordandosi della Sua misericordia
Come aveva promesso ai nostri padri
Ad Abramo e alla sua discendenza
Per sempre.

 

da Il Cielo oscuro di Loris G. Navoni

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