Le tende, avvolte ancora dal vociare dei ragazzi, tra poco cadranno nel silenzio. Troppo stanchi.
Giorni intensi, di comunita` e di escursioni, di giochi e impegni.
Dopo ventitre anni dal mio ultimo campeggio, alcune cose sono rimaste le stesse. Stesse le scatolette di carne e tonno e i salamini per le escursioni, stesse le vesciche per chi non si attrezza adeguatamente. Stesso il freddo della mattina al risveglio, e lo sguardo preoccupato al cielo a scongiurare la pioggia. Stessi i riti della colazione, pranzo, cena, merende varie. Stesse ( almeno nell'intenzione) le corvee per sparecchiare e pulire.
Le montagne antiche avvolgono il campeggio, e accolgono il passo (spesso strascicato) dei piccoli escursionisti, come da cinquantadue anni a questa parte.
Finiti gli impegni, cessati i rumori nelle tende, noi genitori tracciamo il bilancio della giornata, o contempliamo la notte nel modo speciale che solo il campeggio permette.
Dieci giorni in Paradiso, pochi per cambiare la vita, molti per cambiare la prospettiva.
Pensavo di salire per portare il mio contributo di genitore, magari unito ad una certa esperienza di montagna e di campeggio, torno ricco di punti di vista nuovi.
Inimmaginabili.
Come quando, camminando, si supera un crinale e si apre la vista ad un nuovo panorama.
sono trascorsi mille anni da quando in compagnia della mia famiglia, al completo, di altre due famiglie, di un viceparroco e di una quindicina di ragazzi/e trascorrevamo due settimane al mare, con le tende piazzate sulla spiaggia.E' stato come vivere un sogno. Il Signore ha preparato per noi grandi cose se le sappiamo vedere e godere. In montagna sei ancora più vicino al cielo! Grazie. Passavo. Se non ti spiace ritornerò.
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