Le sorprese, legate al compimento del mezzo secolo, sono quelle che vedete in foto: un gradito tablet da 8 pollici, che funziona molto bene anche come e-reader (a dispetto dei puristi ; avendo provato anche il kindle, io tutte queste difficolta` di lettura non le ho trovate), e quel supporto alla lettura che ho scampato sino ad ora ( un oculista aveva vaticinato l'uso degli occhiali, ma sono passati sei/sette anni da allora ) , ma mi ritrovo a dover utilizzare specialmente alla sera o con font molto piccoli.
Dei libri che mi son portato in vacanza, alcuni erano di argomenti tecnici inerenti al mio lavoro ( un giorno o l'altro parlero` anche degli aspetti della collaborazione attraverso i social network aziendali ) che ho piluccato per cercare informazioni utili.
Sorprendentemente, e me ne sto rendendo conto ora mentre scrivo queste righe, i tre libri di narrativa che ho avuto tra le mani quest'estate hanno a che fare, in un modo o nell'altro, con la famiglia.
Il primo in realta` e` il poema erotico/amoroso per eccellenza, conosciuto come Cantico dei Cantici. L'ho riletto nella versione tradotta e commentata da Ceronetti, un classico di Adelphi che una famosa catena di librerie ha rimesso in circolo in edizione speciale. Avevo letto alcune versioni parecchi anni fa, e avere tra le mani il testo ha riacceso in me la voglia di ( provare a ) studiare un po' questo sorprendente testo.
In "Non so niente di te" di Paola Mastrocola, si narra di una famiglia apparentemente vincente, padre avvocato, madre architetto, figlio con una carriera ben guidata, da economista. Ma le apparenze nascondono una ribellione interiore ( che purtroppo a volte prende il sopravvento nella narrazione, appesantendo un po' il flusso del romanzo, per altri versi magistralmente scritto ) che si concretizza con uno stratagemma del figlio, che una volta scoperto sconvolgera` le vite di tutti.
Anche "Non volare via" di Sara Rattaro racconta di una famiglia. Alle prese, in una narrazione a tratti scioccante, con la rottura della normalita`, costruita con fatica a tutela di un figlio disabile, per un tradimento e la sparizione della figlia adolescente. Basta un momento, un bacio in piu`, e il fragile castello ipocrita crolla trascinando tutto l'amore che si e` disposti a dare: "quando si tratta della nostra vita ecco arriva il caos, perche` mettere in ordine significa trovare una logica, fare una selezione, quindi perdere qualcosa. O qualcuno."
Non e` difficile notare che questi due romanzi sono dominati da una negazione. Espressa anche nel titolo da quell'avverbio "Non so niente di te", "Non volare via".
Vivere intensamente la famiglia significa comunque negare qualcosa, rinunciare ad una liberta` presunta che a volte si rivendica, significa negare le proprie aspettative verso i figli, ("voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati avanti"-cit. G. K. Gibran ) , negare percorsi che usino la famiglia come supporto per il proprio esclusivo successo.
La scoperta di questa negazione, di questo dover rinunciare per avere e` il cammino, il percorso di coppia e di famiglia.
Anche nel Cantico vi e` una negazione. Non una assenza, perche` Dio sostiene le fondamenta dello scenario nel quale si muovono i due amanti, ma nel Cantico Dio non appare, non viene nominato. Quasi volesse rinunciare a se per esaltare l'amore umano. Non ha bisogno di essere citato, perche` a detta di Ceronetti: "nel niente erotico sacralizzato le grandi realta` dubbiose, Uomo, Anima, Corpo, Sapienza, Dio esistono in figure viventi di attirati reciprocamente, abbracciati, intrecciati, e nello stesso tempo di fuggitivi, sospiranti, separati, desiderosi, introvabili. "
Personalmente non ritengo che il Cantico dei Cantici sia una metafora del rapporto tra l'umanita` e il divino, quanto il perfezionamento di quello che viene detto in Genesi 2, 14: "Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna."
E il cerchio tra le tre letture agostane si chiude.
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