lunedì 22 settembre 2014

La porta segreta

Ho seguito con interesse e divertimento la spassosa conversazione di Mac Barnett, autore di libri per l'infanzia, in un video delle TED Conference.
Barnett riferisce del concetto di sospensione dell'incredulità, presente in grande misura nei bambini, in cui i piani di realtà si mescolano con la fantasia, ma tipico anche degli adulti che accettano incongruenze della narrazione rispetto alla realtà percepita, pur di godere di una bella storia.
Presenta anche le storie contenute nei libri come una porta segreta che mette in comunicazione il mondo della realtà con quello della fantasia.
E' questo il punto che mi piace sottolineare.
Costruire una trama e uno stile per riuscire ad aprire questa porta è il compito di ogni scrittore.
Un famosa porta letteraria
Un esempio:
Se guardo tra i libri preferiti da mia figlia diciassettenne, vedo titoli quali "Promessa d'amore", "Il nostro segreto", "Uno splendido rompiscatole" ( titoli inventati rielaborando gli originali, per non far torto a nessuno). Tutti romanzi che rispecchiano  la realtà di quel tempo adolescenziale ( esteso anche alla prima e alla seconda giovinezza, ormai) fatta di innamoramenti, illusioni, difficoltà nei rapporti personali .
Drammatico sarebbe se questi testi diventassero icona di una età più matura.  A prescindere infatti dalla loro ( spesso bassa ) qualità letteraria, essi sono "porte" , anche chiavi di lettura se vogliamo, per l'età adolescenziale, non per quella adulta ( ed ecco perchè non comprendiamo e ci ostiniamo a proporre loro i classici ).
un altra porta, questa, che segna davvero il confine tra realtà e fantasia.
Un libro deve essere questo: una porta segreta, magica a volte, per connettere la fantasia con la realtà e, grazie alla prima, capire la seconda. Tutti quelli  che non hanno questo nei loro intenti, che si prefiggono solo l'evasione dalla realtà  ( brutti libri di fantasia, ma anche brutta narrativa sentimentale) ,  equivalgono ad uno distratto zapping: di quello che guardi non ti rimane niente, alla fine ti risulta noioso e per di più ti fa perdere tempo.



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