giovedì 5 maggio 2016

Connessioni

Forse non è così evidente, ma sono convinto ci sia un senso di inadeguatezza che pervade la nostra società, specie nella fascia di quelli che hanno superato gli -anta: troppa tecnologia troppo in fretta, che costringe a confrontarsi in modo confuso con  sistemi informatici per qualsiasi cosa, dalle prenotazioni dei viaggi alla gestione bancaria, dal 730 alle assicurazioni.



Sono nato (1963)  quasi in contemporanea ai primi calcolatori in Italia, il calcolatore ELEA 9003 fu progettato nel 1957, la Olivetti P101 fu presentata nel 1965, e per molti anni la rappresentazione dei calcolatori nell'immaginario collettivo era quella del "cervellone" squadrato, pieno di tasti e lucine, che necessitavano di parecchi operatori per farlo funzionare
Computer Crash Problems

(Curiosamente, il mio primo lavoro mi mise a confronto con il mainframe IBM 4341, la cui console era proprio lo stereotipo di cui sopra).
Nelle nostre generazioni domina ancora il concetto di cervellone, entità quasi magica a cui si attribuiscono volontà e perversione.

La console di controllo dell'IBM 4341

Oggi abbiamo una spaventosa potenza di calcolo in tasca, connessioni continue con tutto il mondo e oltre, ma siamo spaventati da questa enormità, e non abbiamo ancora sviluppato gli strumenti soprattutto cognitivi, per farvi fronte.
Ogni innovazione tecnologica cambia il mondo, solitamente in meglio, ma l'estrema velocità di questa ultima non ha dato all'uomo la capacità di adattarsi.
Si ricorre al più famoso dei social network con l'illusione di poter dominare il sistema, ma ci si scorda che Facebook non è tutta la Rete, ma soprattutto non è tutto il mondo.

Copertina di 'Costruire il domani'Ci viene in aiuto, per capire "un presente che la rivoluzione digitale ha reso complesso e a tratti opaco"   il libro di Stefano Quintarelli Costruire il Domani , edizioni Il Sole 24 Ore,
Con il sottotitolo istruzioni per un futuro immateriale punta proprio al nocciolo del problema. La rivoluzione digitale in corso sta cambiando i paradigmi della società.
Conoscendo bene la materia, di cui è stato pioniere sia in termini imprenditoriali che politici, Quintarelli traccia una analisi del processo di cambiamento dei paradigmi sociali e della necessità di rispondere in modo altrettanto veloce con proposte politiche che garantiscano un livello di libertà e giustizia altrimenti messo in crisi da inevitabili processi di monopolio.
Lo fa con un linguaggio semplice adatto anche a chi pensa ancora al calcolatore come al "cervellone" di cui sopra, dimenticando che ci sono microprocessori nell'orologio, nel cellulare, nella tivu, nell'auto, negli elettrodomestici e che tra questi si stanno instaurando connessioni sempre più strette.

La lettura che ne risulta è di una società dalle molte potenzialità, che tuttavia possono essere sfruttate solo aumentando la consapevolezza nostra nei confronti del "sistema" e dai numerosi rischi, che possono essere diminuiti mediante una costante attenzione e azione della classe politica.

D'altra parte, la virata della società verso la dimensione immateriale è possibile grazie ad un processo, un po' meno rivoluzionario nei tempi (ma sulle scale temporali odierne, che rispetto all'intera storia dell'uomo sono comunque un soffio), che è l'evoluzione dell'elettronica. La realizzazione di componenti in silicio ha permesso e permette una miniaturizzazione estrema e, di conseguenza, una automazione intelligente di protocolli e di metodologie di comunicazione e di calcolo  sempre più pervasiva.
Legge di Moore: raddoppio delle capacità di computazione dei microprocessori ogni 18 mesi


E' in qualche modo ironico inoltre pensare che la realizzazione di quello che virtualizza gran parte delle operazioni sino ieri fatte ad uno sportello, o al telefono, o in un ufficio sia qualcosa di tremendamente materiale.
Le fabbriche per la realizzazione dei semiconduttori (microprocessori, sensori, memorie, sono sostanzialmente tutti basati su tecnologie a semiconduttore) necessitano di enormi investimenti, di tecnologie avanzate e personale altamente specializzato, si arriva a miliardi di dollari di investimento, con un consumo di energia e infrastrutture paragonabile a quello di una  piccola città, Per non parlare degli investimenti in ricerca e sviluppo, con stuoli di ingegneri dedicati alla  realizzazione di componenti sempre più intelligenti e sempre più piccoli.se
Risultati immagini per wafer semiconduttori


La dematerializzazione dei processi  passa attraverso una tecnologia che in parte è effettivamente liquida, non immediatamente misurabile se non come traffico informativo, ma ancora e per sempre una buona parte di questo ruolo è e sarà giocato dalle infrastrutture fisiche ad alta, altissima tecnologia.

3 commenti:

  1. Che devo dire io dall'alto dei miei anni(74)? Ho cercato di adeguarmi per non rimanere tagliata fuori. Ora non so se ho fatto bene perchè qualche volta sono stanca, ma non si poteva fare altrimenti. Ciao.
    paola

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  2. @Paola: Invece hai fatto benissimo. Per vivere bene il presente, non ci si deve ancorare al passato, ma cavalcare il futuro. grazie. Loris

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Appunti
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