Respiriamo la brezza
calda di una giornata che prepara l’estate. Rinnoviamo lo sguardo sulla
campagna immobile, testimone del lavoro millenario della terra. Ci ripariamo
all’ombra della storia, di mura che hanno sentito il palmo della mano, lo
strascinare stanco di piedi di migliaia di nostri antenati. Ascoltiamo con sorpreso interesse una storia che è la nostra, degli originari
cernuschesi che ce l’hanno nel sangue, ma anche di chi abita qui pur avendo
radici lontane. Perché quando si abita veramente una terra, la si fa propria.
Nei giorni che aprivano
giugno abbiamo pedalato tra le strade e gli sterrati che uniscono in rete le
nostre cascine, grazie alla Libreria del Naviglio che ha organizzato, Mauro Raimondi e Elisabetta Ferrario che
hanno spiegato, narrato, commentato sin
quasi a perdere la voce.
Non è stato un tour
nostalgico, anche se a volte un senso di perdita affiorava specie
nell’assistere alle offese che il tempo e l’incuria hanno recato a molti
edifici. È stato un viaggio nel passato
per capire meglio il presente e progettare con più consapevolezza il
futuro.
A testimonianza di questo, il
giro si è concluso presso una delle aziende agricole attive nella nostra città,
ove giovani imprenditori ripercorrono con intelligenza e determinazione i
solchi scavati dai contadini che li hanno preceduti.
A guardar bene, le radici
della nostra storia affondano in una buona terra.
Bello!!! Ciao Loris!
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