Si percepisce che nelle attività che hanno scelto, nel preferire la musica, la danza, la letteratura, in tutto quello fanno, che tutti noi facciamo, mossi da pulsioni non sempre e non del tutto esprimibili , vi è la ricerca della bellezza.
Ma di cosa si tratta, veramente?
Non è puramente senso estetico, a volte frivolo, a volte romantico, quasi sempre avulso dalla realtà.
Non è pura emozione, irresponsabile e libera.
E' compenetrazione del proprio essere nella dimensione dell'esistenza, capacità di cogliere in questo il valore assoluto della esperienza di vita.
Musica
Letteratura
L'uomo ricerca in esse una digressione dalla banalità, un pattern modificato nella trama rassicurante ma noiosa, una informazione che rompa la simmetria multilaterale della quotidianità.
è più bello un fiore reale, con le sue imperfezioni, o la sua rappresentazione grafica, perfetta ma astratta? |
Forse lì abita la bellezza?
Nel trovare sequenze familiari di segni, suoni, movimenti, che avvolgono la mente come un nido, una culla dove trovare rifugio. Ma se ci si limitasse a questo, tuttavia, l'intera arte sarebbe un continuo plagiare se stessa. Sempre uguale, protettrice, bozzolo entro il quale autoriferirsi.
In questo momento di intimità, di annullamento delle percezioni si insinua invece uno spillo, una digressione, un elemento nuovo che risveglia la mente, la costringe a essere presente a se stessa, a riformulare l'interpretazione di quello che vede, sente, comprende.
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Anche nella pratica dello yoga non è l'estetica del gesto a prevalere, non la sua perfezione, ma il suo equilibrio; l'armonia del corpo rispetto alla mente e all'anima.
Non è forse questa la felicità: essere in uno stato di armonia con le cose e le persone che ci circondando e con cui interagiamo?
La ricerca della bellezza dunque altro non è che la ricerca della felicità.
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