Mi sono reso conto solo recentemente che spesso nei miei racconti, a fare da coprotagonista è la morte.
Del resto è il fine ultimo a cui tutti tendiamo, poco importa se la si consideri un passaggio a una nuova vita o semplicemente la chiusura definitiva del libro della propria esistenza.
Un conto però e farne una analisi "letteraria" ovvero in qualche modo distaccata, non partecipata ( anche se esperienze con genitori e amici scomparsi si sono vissute con dolore), altro è vivere sentendo giorno per giorno più distinto il passo della Grande Mietitrice.
E' quindi ancora più degno di ammirazione Randy Paush che dopo la sua ultima lezione, a tratti esilarante performance, appare di nuovo in pubblico, pronto a testimoniare l'inesorabile consumarsi del suo corpo, ma proprio per questo pronto anche a celebrare la bellezza della vita, se vissuta in pienezza. ( una traduzione del discorso la trovate grazie a Luca Chittaro, di Nova-Sole24Ore ).
Una lezione da meditare.
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