La chiamano parodia, ma e` riduttivo. Di solito un capolavoro ridotto in parodia ne esce un po' ammaccato, si stempera la tensione che ne caratterizza la grandezza e, di concerto, capolavoro e parodia diluiscono l'uno all'altro il senso della completezza della storia.
Con la versione di Moby Dick che si legge sui TOPOLINO n. 3003-3004, questo non avviene.
Vuoi per ilviraggio dei colori, l'angolatura dei disegni, la caratterizzazione "leggera" dei personaggi rispetto all'originale, il Moby Dick di Francesco Artibani (sceneggiatura) e Paolo Mottura ( disegni), sostiene quello di Melville, ne da` slancio come se aggiungesse una nuova vela agli alberi del Pequod.
Due volumi da conservare.
E che mi fanno tornare la voglia di leggere Moby Dick.
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