In questi mesi ho avuto sotto gli occhi due libri tra loro molto diversi, ma che sorprendentemente ho scoperto avere alcuni punti in comune.
In primo luogo si rivolgono entrambi a quel popolo di lettori che ancora non ha raggiunto la maggiore eta`, adolescenti o poco piu`, o comunque a chi non e` disposto a coprire di cinismo qualsiasi avvenimento del mondo, e concede alla speranza e ai buoni sentimenti ancora diritto di asilo nel proprio cuore.
Inoltre, anche se in modo diverso, la natura e` coprotagonista: nel primo caso sotto forma di fiocchi di neve, nel secondo venendo catapultati prepotentemente sin dalle prime pagine nell'ambiente del Parco Nazionale d'Abruzzo.
Sto parlando de "La bambina dai capelli di Luce e Vento" di Laura Bonalumi, e de "Il passaggio dell'Orso" di Giuseppe Festa.
Laura sceglie la neve come filo conduttore di una storia di amicizia un po' speciale. E se la protagonista appare un po' improbabile ( vi sfido a trovare una ragazzina non interessata a social network, nuove tecnologie, iPad e vari macinatori di musica ), la sua caratterizzazione e` funzionale a rappresentarne la solitudine. Solitudine presente anche in alcuni dei personaggi dell'avventura degli orsi scritta da Giuseppe.
Anche l'ambientazione della storia sottilinea quel senso di solitudine, prevale infatti la cameretta della protagonista, teatro di rivelazioni extrasensoriali che nulla tolgono, anzi in qualche modo accentuano la drammaticita` dello stato di coma in cui si trova la Bambina del titolo.
Drammatica situazione, raccontata pero` da Laura con la leggerezza degli occhi della protagonista, impreparata a confrontarsi con questa dimensione un po' onirica, ma determinata ad aiutare la Bambina.
Per tutti l'insegnamento e` lo stesso: quando si e` disposti ad aprire il proprio cuore, non si e` piu` soli.
Molto piu` aperto e solare il set de il Passaggio dell'Orso, e non poteva essere altrimenti, visti i paesaggi incantevoli del Parco. Qui a prevalere come leit-motiv e` il rispetto della natura in tutte le sue forme. Vi sono echi aspri del migliore Mauro Corona ( Le voci del bosco ) nelle descrizioni della dura vita e delle attivita` dei guardiaparco, stemperate dalla naturale gentilezza di Giuseppe ( che oltre a cimentarsi come scrittore, e` frontman dei Lingalad, e educatore ambientale). E nel romanzo l'amore per la Natura trasuda e diventa il tema dominante, con un messaggio per le nuove generazioni: il progresso non e` solo nelle nuove tecnologie o nel Web, ma nella capacita` di entrare in relazione con gli altri esseri viventi, espressione di quella Natura nella quale siamo immersi e dalla quale attingiamo ingrati a piene mani.
Due libri perfetti per ragazzi e adolescenti, ma che non guastano nella libreria di adulti ancora capaci di provare emozioni
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