Tra i temi ricorrenti delle campagne elettorali locali c'e` quello della mobilita` sostenibile, e in particolare questo spesso si declina in chilometri di piste ciclabili.
Gia`. Chilometri. Ieri la Moratti ( che non e` in campagna elettorale, ma questo ha tutta l'aria di una volata tirata per un suo amico candidato) ha promesso lo stanziamento di risorse per realizzare trenta Km di piste ciclabili. Anche Cernusco, nel suo piccolo, ne ha realizzato negli scorsi anni 3km e ha in progetto altri 4 km di piste.
Numeri importanti e che certamente vanno nella direzione auspicata di liberare la citta` dal giogo del traffico automobilistico
Ma siamo certi che il progresso nela cultura di una mobilita` sostenibile passi unicamente da un incremento quantitativo o non piuttosto da una maggiore attenzione al rapporto tra fruitore e spazi fruiti, all'ergonomicita` del tracciato, a una sorta di User Interface del territorio?
Se provate a percorrere le piste ciclabili di molte nostre citta` potete rendervi conto di come vengano progettate "a metro lineare" senza tenere conto di chi le usa: angoli retti, punti ciechi, attraversamenti ad incroci senza segnalazione adeguata, strettoie, promiscuita` con i pedoni.
Un maggior grado di indipendenza dall'auto viene dunque anche da una maggiore attenzione alla globalita` dell'esperienza ciclistica ( non ultimo esempio: sistemi di posteggio bici adeguati e ove possibile a prova di furto ) e da una traduzione di questa in progettazione adeguata.
Nessun commento:
Posta un commento